Per quanto concerne la conduzione e gestione di quella che sarà la mensa per i poveri di Aprilia, ci preme fin da subito, chiarire le linee guida cui la Fondazione farà riferimento. Tali linee guida sono state da noi concordate, non solo a tutela degli utenti della mensa, ma anche della cittadinanza tutta. Consapevoli dei rischi cui si espone una comunità che organizza un servizio di ristorazione gratuito e con l’intento di non incappare nei disagi, che realtà simili in altre città e contesti, si sono trovate a gestire; noi abbiamo “pensato” ad un luogo “aperto” ai poveri, ma a “porte chiuse”.
Non si tratterà di una mensa a cui si potrà accedere liberamente, perché questo comporterebbe l’eventualità di assembramenti e l’impossibilità per noi, di poter gestire al meglio l’ afflusso ed il servizio. Il luogo che abbiamo pensato, offrirà si, un pasto caldo e cibo fresco a chi ne ha bisogno, ma solo a seguito di un “filtraggio” e su segnalazione dei servizi sociali, della Caritas, delle Parrocchie, delle Associazioni di volontariato e della stessa Fondazione. In sostanza, saranno verificate, le reali necessità degli utenti ammessi la servizio.
Sarà la Fondazione stessa ad impegnarsi nella gestione dell’ attività e a garantirne la continuità, avvalendosi, come da sempre fa, esclusivamente di collaborazioni volontarie e gratuite.
Tempi, quantità e modo saranno chiaramente vagliati in seguito.